Benvenuti

Carissime amiche e carissimi amici,
la Sisma ha una nuova casa virtuale dove poter vivere una vita parallela
Questo spazio verrà riempito con contenuti relativi alla nostra quasi decennale attività di "giovani carristi casolani"
Vi invitiamo a rendere vivo questo spazio affinché la Festa di primavera di Casola Valsenio ed i suoi carri possano durare prima, durante e dopo l'evento

Stay tunes, stay on Sisma2001's

Quale figura ti è piaciuta di più?

domenica 26 aprile 2009

Colpevolmente consapevoli

Senza deviazione dalla norma, il progresso non è possibile... Frank Zappa

 

Serve poco, anzi pochissimo.

Basta un leggero, anche solo un impercettibile spostamento dell’ago, da una parte o dall’altra e tutto può cambiare.

Ma forse, non è poi nemmeno questo, quello che conta perché tanto, il mondo, varia improvvisamente anche senza il nostro consenso.

Saltano gli equilibri di un tempo, si sbilanciano le aspettative, svaniscono i sogni, spostando il traguardo del poter sentirsi vivo a favore del più profondo vivere virtuale.

Basta un leggerissimo movimento e tutto non è più ciò che è stato.

Ci parlano di cambiamento, di maggiore libertà, di grandi opportunità per tutti.

Ci dicono che è vantaggioso creare il valore dal valore, ci impongono di correre verso la conquista della facile agiatezza, gradino dopo gradino, avvertendoci che questa rimane l’unica strada percorribile.

“Avrete tutti di più e presto” è l’accecante messaggio che ci ha risucchiato ormai in un vortice immobile.

Siamo stati confusi ed ammaliati dalla promessa dell’economia dei numeri esponenziali, dei conti che si tramutano in contesse e se vogliamo siamo stati anche un po’ troppo ingenui nel credere che questo incredibile miraggio potesse durare all’infinito.

Non nascondiamocelo siamo stati e siamo ancora… colpevolmente consapevoli.

E non è certo passato tanto tempo. Non parliamo di ere, di millenni o di secoli, stiamo parlando di battiti di ciglia nella storia; frazioni di tempo in cui la velocità, la creatività economica, l’avidità hanno guidato le nostre ragioni spostando i reali traguardi con la scusa della semplicità del calcolo allontanandoci proprio da quelle promesse tanto attese. Da quelle possibili eventualità che ci accompagnano ogni giorno.

C’è chi dice che “la crisi sia il momento della lucidità”, bene, allora questo è il momento giusto. Abbiamo capito che il valore non lo si misura con ciò che si accumula ma su ciò che si crea. Un semplice concetto che ci permette di prendere coscienza che le antiche aspirazioni possano avere ancora una forma, plasmandosi in forme accoglienti. Nidi per biografie che nascondono i desiderabili ed umani sogni. Un sicuro e solido rifugio in cui nessuno si dispiaccia più per ciò che non ha potuto fare, ma solo di quando poteva e non ha voluto. Ed è per questo, che oggi siamo qui.

Non c’è più mela che possa tentarci.

È così arrivato il momento giusto per riappropriarci dei nostri desideri, per dare respiro alla voglia di tornare ad essere l’humus per il sostentamento di un nuovo frutto. Siamo sicuri di poter creare qualcosa che sappia lasciare un profumo nuovo nel domani. Una fresca essenza della nostra presenza.

E’ tempo di prenderne ragione, di creare il fermento per un nuovo Rinascimento dal volto umano

Ci hanno ingannato! Non nascondiamocelo…

Ma non crediate che questa guerra la porteremo nel territorio della Mancia. La nostra lotta sarà ben radicata a terra e nel presente. Una battaglia senza armi ma fatta di consapevolezza nuova, basata sulla possibilità di dettare leggi diverse. Fieri e determinati impugneremo penne come fucili e a colpi di commi riscriveremo nuove pagine per altre biografie.

Ci hanno detto: “differenziatevi, specializzatevi, createvi la vostra nicchia di potere. Solo così potrete essere qualcuno, raggiungere la meta, crescere”

E poi? Cos’è successo?

Siamo tutti diventati qualcosa. È vero. Ma qualcosa di concretamente inutile, se per utilità volessimo intendere ancora valori a noi cari come stabilità, certezza, continuità, rispetto e dignità

Le sicurezze che potevi raccogliere ieri, oggi sono diventate speranze, illusioni e rifiuti indifferenziati. Su una cosa, però, siamo sicuri. Siamo consapevoli che la nostra vitalità possa trovare un altro domani. Un traguardo diverso ricreato attraverso un nuovo equilibrio tra il fare e lo speculare, tra il reale ed il virtuale.

Ci dicono che dobbiamo essere i figli del temporaneo, dell’instabilità perpetua, dell’insicurezza, del flessibile continuo. Ma questo non è che ci attiri e ci soddisfi poi così tanto…

SISMA 2001

Nessun commento:

Posta un commento